Mediatori creditizi: primi dati positivi
Il 2013 si chiude con dei dati che emergono da un sondaggio effettuato da simply biz nel settore creditizio, luci ed ombre su tutto il comparto con segnali positivi e negativi che lasciano intravedere una minima ripresa; per i mediatori creditizi, ma più in generale per tutto il comparto del credito, i primi segnali che vengono percepiti sono abbastanza positivi.
In primo luogo vanno rilevate le varie categorie, su tutte spiccano i mediatori creditizi, le varie professionalità sono così divise:
mediatori creditizi 43%
agenti in attività finanziaria 31%
collaboratori di mediatori creditizi 15%
istituti finanziari 5%
istituti di assicurazioni 2%
banche 2%
fornitori di servizi 2%
L’andamento del 2013
Uno dei quesiti che è stato posto riguarda l’andamento del 2013, quesito al quesito al quale gli intermediari hanno risposto in questo modo:
Molto negativo 13%
Negativo 19%
Poco negativo 0%
Stabile 11%
Poco positivo 20%
Positivo 26%
Molto positivo 11%
I primi dati che fanno ben sperare
Questo è uno dei primi dati significativi, in cui spicca quel 26% di professionisti che ritiene positivo l’andamento del 2013, nonostante sia un anno di piena crisi economica in cui le richieste di credito si sono via via contratte con l’aumento della sfiducia dei consumatori; tuttavia va rilevato che i professionisti del settore creditizio stanno diventando via via veri outsider, complice anche la chiusura dei rubinetti da parte delle banche che con estrema diffidenza concedono l’accesso al credito, in questa partita il ruolo dei mediatori del credito sta risultando fondamentale poiché sono questi ultimi che molto spesso sono i veri player in ambito contrattuale.
Il MEF e il tema della raccolta firme
Su questo argomento la situazione è abbastanza delineata e i professionisti intervistati si sono espressi in questo modo:
Potrebbe causare seri problemi ai mediatori creditizi 37%
Restrittivo ma corretto 37%
Non cambia nulla 15%
Troppo restrittivo 11%
Il provvedimento che inizialmente aveva suscitato dubbi e polemiche riscontra una forte polarizzazione tra gli intervistati che, sulla sua correttezza sono estremamente divisi.