Il futuro è adesso, cosa dicono gli intermediari?
Anche se non siete pronti, il futuro è adesso, gli intermediari assicurativi devono fare i conti con l’evoluzione delle categorie di rischio
Alcune aziende stanno sperimentando consegne tramite droni, le auto senza conducente sono già in fase di test in Germania, i dati delle imprese (attualmente una risorsa estremamente preziosa) in gran parte ora risiedono in sistemi Cloud, i medici stanno effettuando interventi chirurgici da ospedali distanti km, i corsi universitari si tengono direttamente da casa, sono solo alcuni esempi di come la società che si evolve impone anche un radicale cambiamento ed aggiornamento delle categorie di rischio.
Una rivoluzione non ancora pienamente percepita
Se non capiamo i rischi che stiamo “creando”, come possono le compagnie di assicurazione offrire protezione? Quante foto e video avete caricato su piattaforme come facebook? come si può essere risarciti se i nostri dati venissero rubati? Almeno una volta abbiamo acquistato un prodotto in rete, e se i nostri dati di pagamento venissero rubati?
Tutte questi esempi di moderni rischi si basano in modo critico su una cosa: oggi la società vive e opera in modo sempre più iperconesso, anche la vecchia struttura economica “il negozio” oggi si sta spostando sempre più in rete attraverso l’e-commerce, senza alcun tipo di copertura assicurativa che possa proteggere gli utenti dai rischi tecnologici.
Nel futuro sarà più facile avere accesso al controllo di un drone che magari all’acqua potabile, le consegne a domicilio attraverso i droni potrebbero diventare realtà in pochi anni, le assicurazioni sono pronte a gestire tutti i rischi derivanti da questo servizio?
La tecnologia cambia la vita sociale, ma sicuramente è necessario affrontare anche i nuovi rischi derivanti dai pericoli che genera, soprattutto se si parla di tecnologia, un campo in costante e continua evoluzione, e che comporta uno sforzo da parte delle compagnie assicurative prima e degli intermediari poi ad una adeguata copertura.