Relazione annuale attività IVASS anno 2020
Le considerazioni del Presidente IVASS Signorini
La relazione annuale delle attività svolte dall’IVASS si è tenuta il 01 luglio in modalità streaming.
In questa occasione annuale, l’IVASS, per voce del suo presidente Luigi Federico Signorini, descrive le azioni svolte, gli obiettivi raggiunti e quelli del prossimo anno.
Relazione annuale attività IVASS anno 2020
Il discorso del Presidente si apre con le considerazioni sul COVID-19 e come la situazione che abbiamo e stiamo vivendo ha completamente trasformato le nostre abitudini di vita quotidiana e lavorativa.
“La pandemia ha imposto una repentina e radicale riorganizzazione dei processi produttivi. Abbiamo dovuto imparare a lavorare in modo completamente nuovo, utilizzando la tecnologia in modi che non avremmo creduto possibili. Abbiamo accumulato un capitale umano di un genere inaspettato, che dovremo sfruttare.”
Una così turbolenza di mercato, così grave e repentina, se protratta per lungo tempo, avrebbe potuto causare conseguenze senza precedenti su patrimonio e solvibilità delle compagnie di assicurazione a livello globale. I bilanci, infatti, risentono con grande intensità della variazione di corsi, tassi e spread. L’azione comune tra autorità monetarie e prudenziali a livello globale è stata intensa e continua, la risposta delle politiche fiscali senza precedenti. Il Financial Stability Board (FSB), ai cui lavori le autorità italiane hanno dato un contributo costante, è stato il più importante centro di coordinamento dell’azione nel campo finanziario.
Il sistema assicurativo italiano, nel complesso, si è mostrato resiliente alla crisi: meno esposto agli effetti puri di tassi e corsi, maggiormente esposto alle impennate del rischio sovrano percepito dai mercati.
Coerentemente con le decisioni condivise in sede europea e con l’azione della Banca d’Italia nel campo bancario, l’IVASS ha emesso precise raccomandazioni per limitare temporaneamente la distribuzione di dividendi da parte delle compagnie di assicurazione. Anche se queste raccomandazioni non erano legalmente vincolanti, l’industria nazionale le ha fatte proprie.
I profitti delle assicurazioni italiane sono pressoché stabili; il RoE medio resta elevato, anche se in leggero calo rispetto al 2019 (dal 12,3 all’11,6%). La sostanziale stabilità complessiva riflette andamenti opposti nei due settori principali, Vita e Danni.
Nel settore Vita, che contribuisce in misura maggiore ai profitti delle compagnie, i profitti sono calati del 20%; anche la raccolta è diminuita, di circa 4 punti percentuali. Il calo della raccolta è stato molto pesante per i prodotti più tipicamente assicurativi, le polizze del ramo I (assicurazioni sulla durata della vita umana: -9,5%). Pur senza arrivare a compensare questo calo, sono cresciuti i premi del ramo III, dove il rischio di investimento ricade sugli assicurati (polizze unit linked: +6,2%).
Nel settore Danni i profitti sono cresciuti del 45%, grazie al comparto della Responsabilità civile auto (RCA). Nei rami diversi dalla RCA, premi, oneri per sinistri e utili sono rimasti nel complesso in linea con quelli dell’anno precedente. Nel ramo auto, i premi sono diminuiti del 5,5%, ma gli oneri relativi ai sinistri sono calati quasi del 20%, riflettendo la riduzione degli incidenti stradali determinata dalle restrizioni alla circolazione.
Può apparire singolare che un colossale evento dannoso come la pandemia abbia avuto in Italia, nel complesso, conseguenze economicamente positive per chi, per mestiere, assicura contro i danni. Una delle cause consiste nella scarsa diffusione nel nostro paese delle coperture assicurative per danni, auto esclusa. Mentre l’incidenza sul PIL dei premi per l’assicurazione sulla vita non è bassa, quella dei premi per l’assicurazione contro i danni è meno della metà della media dell’OCSE. Sono poco diffuse le assicurazioni a copertura dei rischi nel segmento delle piccole e medie imprese, così come quelle contro le catastrofi naturali, come terremoti e inondazioni, a cui il paese è soggetto più di tanti altri.
Relazione annuale attività IVASS anno 2020: Cultura assicurativa e tutela del consumatore
“Lavorare per un miglioramento della cultura assicurativa mi pare necessario – afferma Signorini- se si vuole che il mercato delle assicurazioni funzioni meglio e sia orientato anche da una domanda più ragionata, consapevole e attenta, non soltanto dalle politiche di offerta, più o meno lungimiranti, delle compagnie. Le stesse norme sulla trasparenza dei contratti perdono molta della loro efficacia se i consumatori non dispongono degli strumenti informativi e concettuali per farne l’uso migliore.”
“Fare quanto possiamo per rafforzare la promozione dell’educazione assicurativa è dunque un impegno che prendiamo. L’IVASS si coordinerà con le iniziative della Banca d’Italia sull’educazione finanziaria, sfruttandone l’esperienza.”
Relazione annuale attività IVASS anno 2020: Tre questioni chiave sulla transizione digitale
Ovviamente, non manca un riferimento alla transizione ed evoluzione tecnologica del settore: tre i punti definiti dal Presidente.
Primo punto: pieno sfruttamento da parte delle imprese di tutte queste potenzialità richiede, non solo l’adozione di strumenti di ultima generazione, ma anche la reimpostazione dell’intero sistema informativo aziendale sulla base di un’architettura razionale, integrata e flessibile.
Secondo punto: la gestione del rischio operativo. È necessario rafforzare le difese contro i rischi cibernetici, inclusi quelli derivanti da attacchi malevoli, che ormai coinvolgono anche il settore assicurativo. Il fatto che molti si affidino a fornitori esterni non cambia la responsabilità dell’impresa di scegliere il corretto e ed efficiente funzionamento delle operazioni.
Terzo punto: la governance degli algoritmi di intelligenza artificiale. È necessario che le compagnie stiano attente a evitare il rischio di introdurre discriminazioni indebite, implicite ed esplicite, e che forniscano alla clientela informazioni aperte sul comportamento dei modelli che utilizzano dati personali.
Relazione annuale attività IVASS anno 2020: La finanza verde
“Il cambiamento climatico è la sfida del secolo e il mondo se ne sta finalmente accorgendo”, conclude il Presidente.
Banche centrali e autorità di supervisione si stanno muovendo con grande determinazione. Gli obiettivi più importanti che le autorità finanziarie dovrebbero perseguire sono due:
- promuovere un’adeguata valutazione dei rischi climatici da parte delle istituzioni finanziarie;
- creare le condizioni per mobilitare in modo efficace ed efficiente la finanza privata.
Per le assicurazioni, la valutazione dei fattori climatici è necessaria sia per la gestione del rischio del portafoglio di investimenti, sia per l’orientamento delle strategie di offerta di prodotti di copertura.
Il primo aspetto, comune in gran parte a banche e ad altre istituzioni finanziarie, consiste nel valutare i rischi fisici e di transizione degli emittenti degli strumenti in cui le compagnie investono, e integrare questa valutazione nel processo complessivo di risk management. I rischi climatici sono per lo più a lungo termine, dunque molto rilevanti nel contesto dell’attività assicurativa.
A livello internazionale ed europeo si stanno elaborando scenari e stress test, di cui le compagnie dovranno tenere conto; lo scorso aprile EIOPA ha invitato le imprese di assicurazioni a inserire ipotesi relative ai rischi climatici nei propri scenari.
Il secondo aspetto riguarda la valutazione del rischio delle coperture esistenti, e lo sviluppo dell’offerta di copertura del rischio ambientale. Circa quest’ultimo punto, l’IVASS partecipa a un progetto pilota che EIOPA sta sviluppando, con il sostegno della Commissione Europea, per identificare le principali aree di rischio climatico e i fattori chiave del gap di protezione assicurativa; sia pure in diversa misura, essi riguardano molti paesi dell’Unione.
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